CORDOVADO: "FIESTE DE PATRIE", STORIA E FUTURO DI UN'IDENTITA'

Cordovado, 6 apr - La storia e il futuro. Nel giorno delle rievocazioni storiche che ricordano i 931 anni dalla costituzione dello Stato patriarcale friulano, a Cordovado, suggestivo comune di confine che "si sente orgogliosamente terra d'incontro" ed è anche per questo stato scelto per ospitare la "fieste della Patrie", nel corso della cerimonia ufficiale a villa Freschi Piccolomini non c'è spazio solo per la lettura della bolla imperiale di Enrico IV ma si ragiona anche sulle prospettive di sviluppo di lingua e cultura del Friuli. Al termine della commemorazione, infatti, l'Istituto Pre Checo Palacerean, organizzatore dell'evento itinerante, affida al presidente della Regione le considerazioni sul futuro dell'identità friulana. L'amministrazione regionale - ha ricordato il presidente - ha inteso approvare la legge di tutela delle lingue minori del Friuli Venezia Giulia - friulano, sloveno e tedesco - non solo per ricordare un passato di storia e cultura e nel rispetto della Costituzione italiana, dello Statuto regionale e della legge statale 482 ma anche per garantire che venga conservata in futuro la diversità linguistica e culturale della regione. Una diversità che nell'era della conoscenza, ove occorre innovare per competere, è stimolo alla creatività, primo passo per l'innovazione e dunque per il progresso economico. Il presidente cita a tal proposito le tesi della professoressa danese Susanne Justeseen che proprio in occasione di Innovaction 2008, il salone della conoscenza e dell'innovazione di Udine, aveva illustrato i dati sui gruppi di ricerca dimostrando che quelli che avevano manifestato maggiore progettualità e creatività erano proprio quelli in cui la diversità linguistica e d'identità era più marcatamente rappresentata. Oggi questa diversità in Friuli Venezia Giulia esiste - è stato rimarcato - ma un domani potrebbe disperdersi. Per questo, secondo la Regione, è fondamentale conservarla con azioni positive, come quelle previste dalla legge dello Stato 482 e dalla legge regionale appena approvata, per esempio garantendo l'insegnamento nelle scuole della lingua e della storia in modo da trasferire la diversità alle generazioni future. A Cordovado, comune le cui bellezze artistiche e storiche furono d'ispirazione per le "Confessioni di un'italiano" di Nievo e per il "Sogno di una cosa" di Pier Paolo Pasolini, quest'ultimo più alto cantore nel friulano "di cà da l'aga", parlata diversa dalla koiné ufficiale, il presidente della Regione ricorda che la legge tutela la koiné, necessaria per avere un sistema linguistico e rappresentativo unico, ma anche le parlate diverse, che costituiscono un valore aggiunto per i friulani e per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Un comune sentire, questo, che è emerso anche nei discorsi dei primi cittadini di Cordovado e di Aquileia, sede della precedente edizione della festa, del presidente della Provincia di Pordenone e della dirigente scolastica del Comune del Friuli occidentale. A dimostrazione della vitalità che anima scuole e alunni, la massiccia partecipazione al concorso "Disegna la storia del Friuli" a cui hanno aderito oltre 600 bambini e ragazzi delle province di Udine e Pordenone e le cui premiazioni hanno concluso il fitto calendario di eventi della mattinata di festa in ricordo del 3 aprile 1077. ARC/EP