Trieste, 4 mar - "Prendiamo atto con rammarico della decisione
presa dal Tribunale di Udine. In questo modo si crea una
discriminazione verso i cittadini italiani e in particolare verso
quelli del Friuli Venezia Giulia".
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga,
commenta così l'ordinanza del Tribunale di Udine che impone alla
Regione la modifica al Regolamento per il sostegno al contributo
economico degli affitti.
"Qui le autorità competenti sono in grado di verificare il
contenuto di una autocertificazione in merito alle proprietà di
un cittadino italiano - ricorda Fedriga -. Lo stesso invece non
può essere fatto nel caso di persone provenienti da alcuni Paesi".
"In Friuli Venezia Giulia non viene fatto nulla di straordinario
- aggiunge -. Chiediamo solamente che queste persone certifichino
di non possedere una determinata proprietà. Non vi è nulla di
discriminatorio in tutto questo".
"Al contrario - sottolinea Fedriga - riteniamo che la decisione
del Tribunale di Udine sia fortemente discriminatoria nei
confronti dei cittadini italiani che di fatto fanno una
autocertificazione verificabile, a differenza di chi è chiamato a
produrre una autocertificazione non verificabile".
"Ora stiamo valutando se ci sono i margini per opporci a questa
ordinanza - annuncia il governatore -. Comunque non demordiamo e
troveremo altri strumenti per non tornare indietro. Prima di
questa Amministrazione i cittadini arrivati da poco tempo in
Friuli Venezia Giulia e provenienti da Paesi lontani si trovavano
sempre nei primi posti nelle graduatorie sul lavoro, come in
quelle per le abitazioni Ater e per i contributi".
"Nessuno vuole discriminare queste persone però riteniamo ci
debba essere un principio di priorità che - conclude Fedriga -
tenga nella giusta considerazione chi adesso si trova in uno
stato di difficoltà ma che per tanti anni, pagando le tasse in
Italia, ha contribuito a far crescere il proprio territorio".
ARC/RT/ma