Faedis, 14 feb - "Oggi ricordiamo, in questo luogo simbolo, 17
vite spezzate nel 1945: la malga di Porzûs è uno dei tasselli e
uno snodo importante della nostra storia che ci permette di
riconoscere chi siamo e soprattutto quale ruolo vogliamo avere
nel futuro che stiamo scrivendo. Il momento storico attuale,
infatti, ci costringe a rimetterci in gioco ad assumere delle
scelte: dobbiamo aprirci ad un'Europa nuova per essere
protagonisti della costruzione del nostro futuro".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture e
territorio, Graziano Pizzimenti, a margine della commemorazione
del 76° anniversario dell'eccidio delle malghe di Porzûs,
celebrata prima in piazza monsignor Pelizzo a Faedis con la posa
di una corona d'alloro sul monumento ai caduti, alla presenza
anche del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e
aperta dal sindaco di Faedis Claudio Zani, e poi proseguita nella
chiesa parrocchiale di Canebola con la celebrazione della Santa
Messa.
"Per molti anni, i morti, le vittime, passarono per i traditori e
gli assassini per i buoni. Per vedere restituita la verità, a chi
non ha più potuto raccontarla, è servito molto tempo. Oggi - ha
detto Pizzimenti - possiamo ricordare Porzûs, Malga Bala, le
foibe, Cercivento per ciò che sono stati: atti vili, figli di una
guerra che ha dilaniato corpi e anime. Da questi errori possiamo
e dobbiamo trovare il coraggio e la forza per guardare al futuro
con la consapevolezza di ciò che siamo, con l'orgoglio di essere
friulani, figli di questa terra che è stata bagnata dal sangue di
tanti uomini e tante donne che hanno creduto nella libertà e nei
valori che oggi più che mai dobbiamo richiamare per affrontare le
sfide che abbiamo di fronte".
Quest'anno la cerimonia si è svolta in forma ridotta e simbolica,
come ha spiegato Roberto Volpetti, presidente dell'Associazione
Partigiani Osoppo-Friuli (Apo), per la necessità di adeguarsi
alle prescrizioni imposte dalla normativa anti Covid. "Abbiamo
comunque voluto mantenere le celebrazioni - ha indicato Volpetti
- per rendere onore ai caduti che ricordiamo oggi con animo grato
per il loro enorme sacrificio volto a difendere la Patria e a
restituirci la libertà".
Nonostante le restrizioni, molti contributi sulla memoria e il
significato di ciò che avvenne sono stati condivisi attraverso i
canali social dell'Associazione Partigiani Osoppo-Friuli con
alcune interviste, fra cui quella al governatore della Regione,
Massimiliano Fedriga, a Paola Del Din, Medaglia d'oro al valor
militare, a Francesco Tessarolo, presidente della Federazione
italiana volontari della libertà (Fivl), al sindaco di Udine
Pietro Fontanini, e a Tazio De Gregori, nipote del comandante
osovano Francesco De Gregori.
Nel suo messaggio, il governatore ha voluto esprimere
l'importanza di ricordare il sacrificio della brigata Osoppo per
mantenere viva la memoria "di chi ha lottato per la libertà delle
nostre terre contro i due opposti totalitarismi che se ne
contendevano il dominio. Un atto di amore puro che va tramandato
di generazione in generazione".
Fedriga ha sottolineato l'enorme merito dei martiri dell'Osoppo
di non aver combattuto per sostituire un'ideologia criminale con
un'altra: "la loro missione - ha aggiunto - è stata quella di
aver messo altruisticamente la propria vita in nome del ritorno
alla democrazia. Il riconoscimento di questa verità ha
necessitato di una lunga gestazione, dolorosa, figlia di più
ampie contrapposizione politiche, che ci permette oggi di
guardare a questa cicatrice con la consapevolezza di chi ha
imparato una lezione importante dal proprio passato".
ARC/LP/ep