Villa Manin, 05 lug - "L'ICT (Innovation Communication
Tecnology) per lo sviluppo del Nord-Est" ß un accordo quadro
sottoscritto dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per gli
Enti locali e le imprese in rete, il cui obiettivo principale ß
di mettere in atto una comune dinamica di innovazione di sistema
per quel territorio, in grado di far evolvere la pubblica
amministrazione verso modelli di cooperazione e di
interoperabilitÖ aperti sia al mondo pubblico che a quello
privato.
Se ne ß parlato stamani a Villa Manin nel corso di un convegno al
quale sono intervenuti esponenti delle due Giunte regionali,
dirigenti delle due Regioni e di Insiel, esperti del settore,
nonchá un pubblico numeroso e interessato alle tematiche
dibattute.
Molti gli spunti e diverse le proposte emerse. Se entrambe le
Regioni hanno alle spalle una notevole esperienza in merito alla
informatizzazione della pubblica amministrazione
e degli enti locali in particolare - ne hanno parlato l'assessore
del Veneto, Fabio Gava, e quello del Friuli Venezia Giulia,
Gianni Pecol Cominotto - entrambe si trovano però col problema di
estendere la "banda larga" a tutto il territorio, rispetto al
quale, peraltro, entrambe le amministrazioni stanno lavorando e
in prospettiva potrebbero confrontare i rispettivi metodi.
Acquisendo l'intero pacchetto di Insiel la Regione Friuli Venezia
Giulia ha inteso avere uno strumento ricco di esperienza da
mettere a disposizione di tutto il sistema delle autonomie.
Tuttavia con il "Decreto Bersani" c'ß il rischio - secondo Pecol
Cominotto - di difficoltÖ operative, che potrebbero vanificare il
lavoro finora fatto.
Il problema vero, però, sempre per l'assessore del Friuli Venezia
Giulia, ß di avere a disposizione un sistema informativo unico
per tutte le Regioni italiane, simile a quello adottato a suo
tempo dalle Camere di Commercio (infoCamere): da qui la proposta
che Veneto e Friuli Venezia Giulia, sulla base dell'accordo
sottoscritto, si facciano promotori di una sorta di
"infoRegioni".
Un'altra proposta ß venuta dal presidente di Insiel, Dino Cozzi:
lavorare assieme all'ANCI per favorire i processi di effettivo
cambiamento della pubblica amministrazione, che finora -
nonostante i molti passi avanti fatti in materia informatica e di
e-government - non sembra essere avvenuta.
D'altronde - ha sottolineato l'assessore regionale agli Enti
locali del Veneto, Stefano Valdegamberi, gli strumenti tecnici
per cambiare ci sono, ma manca ancora la cultura necessaria: da
qui la proposta di agire sulla formazione del personale.
In quest'ottica si pone anche la provocazione di Maurizio Cuzari,
amministratore delegato di Sirmi: "vorrei poter vivere in una
cittÖ digitale", dove il cittadino non "debba cercare" i servizi,
ma ne possa "fruire" e dove possa lavorare e vivere meglio.
Anche il processo di riforma del sistema delle autonomie in atto
nel Friuli Venezia Giulia - ha affermato l'assessore regionale
Franco Iacop - si basa proprio sull'ICT: "si tratta di capire che
comuni grandi e piccoli devono alla fine fornire al cittadino gli
stessi servizi, sia in quantitÖ che in qualitÖ. Da qui l'esigenza
di associazioni, unioni, collaborazione fra i comuni minori per
poter rispondere meglio alle richieste dei cittadini e dalle
'nuove tecnologie' può venire un aiuto importante".
Il tutto in una dimensione di innovazione (essa - ß stato detto -
ß uno strumento e non un obiettivo, che invece rimane la
competizione) che deve riguardare tutti i livelli: da quelli
personali a quelli produttivi a quelli relativi alla pubblica
amministrazione.
Coordinati da Renzo Marin del progetto CRC-Cnipa, i lavori hanno
visto l'intervento anche di Bruno Salomoni (Regione Veneto),
Roberto Conte (Regione Friuli Venezia Giulia), Stefano De
Capitani (Insiel) e Nicola Melideo (Cnipa): da vari punti di
vista hanno illustrato l'organizzazione informatica delle
rispettive strutture e i Centri sviluppo servizi territoriali.
ARC/Nico Nanni