Trieste, 15 feb - "Sto predisponendo una lettera per la Presidenza del Consiglio dei ministri nella quale chiederò di modificare la decisione presa. A fronte della eventuale risposta del Governo di non modificare la delibera di impugnativa, il Friuli Venezia Giulia deciderà di resistere alla Corte Costituzionale e se quindi arriverà l'impugnazione presso la Corte ci costituiremo per difendere la legge della nostra regione". E' questa la posizione del presidente della Regione in merito alla delibera di impugnativa della legge regionale di tutela della lingua friulana approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Il presidente ha reso noto che l'impugnazione vera e propria presso la Corte costituzionale è prevista per il 25 febbraio e che quindi "in attesa della sentenza la legge resta totalmente e pienamente in vigore" e in caso di eventuale annullamento, totale o parziale, "esso avverrà ex nunc, cioè senza effetto retroattivo". E' proprio da Innovaction, la fiera dell'innovazione, che il presidente ha deciso di chiarire la posizione della Regione, perché, ha detto "con la nostra legge non tuteliamo solo i diritti linguistici e culturali ma anche quello a sviluppare nei cittadini la massima capacità di innovare. Riteniamo, infatti, che quest'ultima sia in stretta correlazione con la diversità linguistica e culturale". Entrando nello specifico della questione, il presidente ha giudicato "infondata e stravagante" la definizione di "regime di bilinguismo" riportata dal comunicato del Consiglio dei ministri "ma che - ha tenuto a precisare - non trova spazio invece nella delibera di impugnativa". "Chi conosce le situazioni di bilinguismo, che si riscontrano in Alto Adige e nella Val d'Aosta, sa che questo significa poter usare indifferentemente con tutto il personale della pubblica amministrazione una o l'altra lingua ammessa a tutela. Vorrei che si trovasse il punto in cui la nostra legge regionale riporti anche lontanamente questa situazione. Ricordo inoltre che nelle regioni ove vige il bilinguismo il personale della pubblica amministrazione è obbligato a conoscere entrambe le lingue". Il presidente della Regione ha poi elencato punto per punto le eccezioni sollevate dal Governo. I primi articoli che presenterebbero profili di illegittimità costituzionale, contrastando con le norme statutarie e costituzionali, sono il 6, comma 2, e l'8, commi 1 e 3 "quando prevedono un obbligo generale per gli uffici dell'intera regione, operante anche nelle aree escluse dal territorio di insediamento del gruppo linguistico friulano, di rispondere in friulano alla generalità dei cittadini che si avvalgono del diritto di usare tale lingua e di redigere anche in friulano". "Nel decreto di attuazione della legge 482/99 vengono attribuite alle Regioni tutte le funzioni amministrative connesse all'attuazione delle disposizioni previste, in particolare, dagli articoli 9 e 15 della legge. Mi sembra quindi del tutto incoerente che da un lato che queste funzioni vengono attribuite alla Regione e, dall'altro, si impedisca di fatto di decidere in merito", ha affermato il presidente, aggiungendo che "dal punto di vista più pratico, se da un lato è vero che l'amministrazione regionale ha uffici su tutto il territorio questi non sono specializzati per zona. Non si capisce quindi perché un cittadino friulano che ha diritto a parlare nella sua lingua nella sede della Direzione agricoltura di Udine non possa esercitare lo stesso diritto nella Direzione salute che ha sede a Trieste. Manca dunque di logica il rilievo che fa il Governo", ha commentato il presidente. Il secondo rilievo è quello all'art. 9, comma 3, laddove stabilisce che "per garantire la traduzione a coloro che non comprendono la lingua friulana può essere prevista la ripetizione degli interventi in lingua italiana ovvero il deposito contestuale dei testi tradotti in forma scritta". "Si tratta di un vero e proprio equivoco - ha affermato in merito il presidente - nel senso che la disposizione non intende derogare da quanto stabilito nell'articolo 7 della legge dello Stato, ma intende solo elencare due possibili modalità di questa traduzione. Può anche darsi - ha ammesso il presidente - che il testo della legge regionale non sia sufficientemente preciso e allora sarà sufficiente un'integrazione o una modifica". L'altro rilievo riguarda l'articolo 11, comma 5, nella parte in cui prevede che gli enti locali possano adottare l'uso di toponimi "nella sola lingua friulana" e che "la denominazione prescelta diviene la denominazione ufficiale a tutti gli effetti". "Secondo il Governo - ha illustrato il presidente - con questo contrastiamo con l'articolo della Costituzione che prevede che la lingua ufficiale della Repubblica sia l'italiano. Se qualcuno troverà la traduzione italiana di Gressoney o, per rimanere in regione, di Andreis - ha esemplificato Illy - allora concorderò con loro che il rilievo del Governo è fondato". Procedendo nell'analisi dell'articolato, secondo il Governo contrasterebbero con i principi dell'autonomia scolastica l'articolo 12, comma 3 (silenzio assenso)e il 14, commi 2 e 3 (apprendimento veicolare) e, infine, confliggerebbero con l'articolo 6 della Costituzione e con lo Statuto speciale l'articolo 18, comma 4, che riguarda l'insegnamento del friulano in istituzioni scolastiche fuori dalla zonizzazione. "Basta leggere il testo della legge - ha commentato - per capire che non solo non c'è violazione dell'autonomia, ma addirittura che viene premesso che essa viene fatta salva. Secondariamente occorre dire che non è vero che l'autonomia sia assoluta. Lo dimostra l'articolo 5 della legge 482 e successivi decreti che attribuiscono alle Regioni la facoltà di determinare fino ad un quinto i programmi previsti dalle scuole. Su questo punto comunque - ha rivelato Illy - i costituzionalisti regionali hanno affermato che l'esito potrà essere incerto". Sull'ultimo punto (art.18 comma 4) Illy ha dichiarato che "il fatto che la legge di Stato preveda l'insegnamento in certe aree significa che siamo obbligati a garantirlo ma non che non possiamo garantirlo altrove. Pertanto anche questo rilievo lo riteniamo totalmente infondato". ARC/EP