(ACON) Trieste, 16 gen - "Il presidente Massimiliano Fedriga e
l'assessore Alessia Rosolen hanno fatto bene a ripristinare la
normalità. Ciò che è accaduto costituisce uno spiacevole episodio
e la giustizia va sempre rispettata. Tuttavia, questa volta, non
posso essere d'accordo con le decisioni del Tar".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Basso
(Fratelli d'Italia), aggiungendo che "nessuno di noi amerebbe
tenere le scuole chiuse e tutti siamo convinti che la didattica a
distanza sia una soluzione secondaria rispetto alla didattica
frontale. La scuola in questi difficili mesi si è dovuta
riorganizzare e non è corretto imporle stop-and-go fatti di
continue riaperture e chiusure, stando ai dati sanitari non
ancora tranquillizzanti".
"La decisione che il presidente Fedriga ha preso di concerto con
l'assessore Rosolen va quindi rispettata e auspico - aggiunge
Basso - che venga ripristinato immediatamente il contenuto
dell'ordinanza regionale, che trasferisce al 31 gennaio la data
del rientro a scuola. Come già detto in molte occasioni,
governare significa assumersi delle responsabilità e noi non ci
siamo mai tirati indietro, ancor meno per ricercare un facile
consenso".
Secondo l'esponente di FdI, le uscite stampa da parte
dell'opposizione targata 5 Stelle sono "dichiarazioni da
respingere al mittente. Riflettono il pensiero e la posizione
dell'attuale ministro all'Istruzione, il peggiore che si ricordi
nella storia repubblicana dell'Italia. Sarebbe quanto mai lecito
attendersi che collaborasse con il mondo della scuola in questo
percorso difficile per tutti, di fronte al quale non si deve
andare alla ricerca di voti e consensi da campagna elettorale".
In merito alle affermazioni della Sinistra, inoltre, Basso
manifesta tutto il suo disappunto per "la loro decisione di voler
a tutti i costi screditare il Governo regionale, invece di
collaborare per fronteggiare questa situazione. Il mio plauso va
invece alla Giunta Fedriga che ha preso una decisione
fondamentale per il bene dei ragazzi e per la salute pubblica.
Anche se impopolare, è comunque giusta a detta anche di molti tra
operatori e professionisti della scuola. Una decisione - conclude
la nota - che fa onore alle Istituzioni in un momento in cui il
Governo è allo sbando, causando un clima di grande incertezza in
tutto il Paese".
ACON/COM/db