Trieste, 10 feb - Il presidente della Regione Riccardo Illy ha partecipato oggi a Trieste alle cerimonie del Giorno del Ricordo, assieme al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Gianfranco Fini e al ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia e alle altre autorità in rappresentanza delle istituzioni locali.
Illy ha preso parte alla cerimonia dell'alza bandiera in piazza Unità d'Italia, presenti i gonfaloni di molti Comuni italiani e i vessilli delle città istriane e dalmate. Il presidente della Regione è quindi intervenuto alla celebrazione del Giorno del Ricordo, svoltasi al Teatro Verdi di Trieste.
Rivolgendosi in particolare agli esuli provenienti dall'estero, Illy ha affermato che le loro comunità "sono sempre fedeli ai propri valori ed ai propri sentimenti e hanno dovuto ricostruire in terre lontane vita e focolare e di queste noi siamo orgogliosi; di esse è stato giustamente detto: due volte esuli, due volte emigranti, due volte italiani".
Con il Giorno del Ricordo, ha aggiunto il presidente, "noi esercitiamo e promuoviamo innanzitutto il dovere della memoria, onorando le vittime di tali immani tragedie, riconoscendo i sacrifici e le sofferenze degli esuli che nelle città della Dalmazia, a Fiume, nelle Isole del Quarnero e nelle varie parti dell'Istria tutto hanno abbandonato per amore dell'Italia e della libertà".
"Le vittime delle foibe - ha aggiunto - e gli esuli istriani, fiumani e dalmati, come del resto le stesse città di Trieste e di Gorizia, hanno pagato per conto di tutta la nazione le più pesanti conseguenze della guerra, senza avere - troppo spesso - quel sostegno e quella solidarietà alla quale avevano diritto. E' giusto che a Trieste venga riconosciuta la sua speciale sensibilità al riguardo e che qui tale giornata abbia un rilievo speciale".
"Dobbiamo esigere che sia fatta memoria di verità, di tutta la verità, senza zone d'ombra, senza strumentalizzazioni perché soltanto così - ha proseguito Illy - la memoria diventa fatto di giustizia, dovere morale ed anche riparazione di un oblio. E' compito che spetta in primo luogo agli studi storici, ma che poi ci coinvolge tutti, istituzioni, associazioni, organi di formazione e di informazione, cittadini".
"Infatti dobbiamo tutti operare - ha detto ancora Illy - affinché sia memoria condivisa, superando lacerazioni e divisioni. Memoria condivisa nella coscienza civile degli italiani, in uno spirito di concordia e di pacificazione, con lo stesso messaggio unitario con cui il Parlamento nazionale ha approvato, a larghissima maggioranza, la legge istitutiva del Giorno del Ricordo".
"La Regione Friuli Venezia Giulia, per le sue stesse caratteristiche costitutive, ha la consapevolezza - ha sottolineato il presidente - di avere una speciale funzione in questo campo". Da ciò gli impegni assunti da Illy per la conservazione e la valorizzazione della cultura istro-veneta in tutti i suoi aspetti e, assieme al concorso degli enti e delle istituzioni locali ed a quello auspicabile dello Stato, per realizzare a Trieste del Museo dell'Esodo.
Il Giorno del Ricordo e Museo dell'Esodo devono costituire, ha detto ancora Illy, "un richiamo ed un monito ad opporsi ad ogni ideologia basata sulla violenza, sull'odio, sulla sopraffazione e sulla eliminazione verso altri, uomini e donne, solo perché ritenuti diversi; un invito, anzi un imperativo morale, a seguire sempre con convinzione, anche nelle situazioni più difficili, la via del dialogo, della convivenza, della pacificazione, della collaborazione, dell'assoluto rispetto dei diritti umani".
"Il valore della libertà - ha concluso il presidente della Regione - è una luce: essa permette di scegliere responsabilmente le proprie mete e la via per raggiungerle. Ricordiamo il dolore, ma guardiamo al futuro percorrendo la strada della riconciliazione. Ricordiamo le passate sopraffazioni, ma impegniamoci nel quotidiano affinché esse non si rinnovino sotto mutate forme. Le diversità culturali, etniche, religiose vanno riconosciute e rispettate per edificare un futuro di giustizia, di pace, di libertà, di fratellanza".
ARC/PF