COSOLINI, NO CONTRAPPOSIZIONE PUBBLICO-PRIVATO

Trieste, 23 feb - Sarà presto pronto il testo definitivo del bando di gara per individuare il soggetto unico, anche un consorzio di più enti, che gestirà attraverso degli appositi corsi triennali la prima formazione in Friuli Venezia Giulia, quella rivolta ai ragazzi dai 14 ai 18 anni e che per la Regione rappresenta un obbligo istituzionale al punto che, ha affermato oggi l'assessore competente Roberto Cosolini, ogni anno vengono stanziati circa 18 milioni di euro per offrire valide alternative ai giovani appena usciti dalla scuola dell'obbligo. Non ci sarà contrapposizione tra pubblico e privato, ha anche precisato Cosolini, in quanto la legge 76/82 prevede, dopo la dismissione dell'IRFOP, l'attività nella prima formazione attraverso gli enti no-profit. È un sistema, commenta l'assessore, certamente migliorabile ma che ha consentito al Friuli Venezia Giulia di essere ai vertici assoluti in Italia grazie al 72 per cento di apprendisti formati contro, ad esempio, il 15 per cento del vicino Veneto. L'avviso presentato, quindi, altro non è che una razionalizzazione del sistema esistente in base alle norme vigenti, aperto ai cambiamenti tanto che espressamente prevede modifiche o revoche in caso di innovazioni legislative nazionali e regionali. Il sistema della Formazione professionale per la prima formazione si è del resto aperto all'integrazione con la scuola e vede già oggi la quasi totalità dei corsi presentare queste caratteristiche. Cosolini ha voluto tracciare quali sono, anche in base al programma predisposto da Intesa Democratica, le linee guida di una nuova formazione all'insegna di percorsi integrati, con la Regione sempre più impegnata nella programmazione (comunque concertata con le parti sociali) e nel monitoraggio efficienza ed efficacia. Per sviluppare l'integrazione, un gruppo di lavoro composto da funzionari facenti capo alle direzioni regionali della Formazione e dell'Istruzione, infatti, dovrà stabilire i percorsi integrati tra scuola e formazione, rendendo possibile l'effettivo passaggio da un sistema all'altro e superando perciò la divisione dei due canali. Nel passaggio, giudicato positivo da Cosolini, dell'atto amministrativo nell'apposita Commissione regionale per la Formazione professionale, viene indicato che già a partire dal 2005-06 una parte dei percorsi formativi (la maggioranza dal 2006-07) debbano partire dalla scuola e prevedere più del 50 per cento di formazione al primo anno d'istruzione scolastica, consentendo così la scelta tra i due canali (istruzione o formazione) dopo il primo anno comune. Così, conferma l'assessore, si attua l'obiettivo indicato nel nostro programma di alzare la frequenza scolastica nell'ambito però di un'offerta differenziata. Si deve rafforzare anche la presenza del settore pubblico nella formazione, passando da un sistema privato ad un sistema misto con il sempre maggiore coinvolgimento anche delle capacità presenti nel mondo della scuola. Il nuovo regolamento sull'accreditamento recentemente varato dalla Giunta ha già di fatto avviato questa rivoluzione. Proprio nell'ottica di forte apertura alla scuola, Cosolini ha ricordato che nel bando di gara per la gestione della prima formazione con percorso integrato è prevista la revoca dell'incarico in caso di modifiche alla normativa nazionale che consentissero l'ingresso degli istituti scolastici pubblici nella formazione. ARC/FC