ILLY A GIORNATA STATUTO REGIONE ISTRIANA

Parenzo, 30 mar - "Una giornata molto positiva" per il presidente della Regione Riccardo Illy quella di oggi a Parenzo, in Croazia, nel corso della quale, celebrando la Giornata dello Statuto della Regione Istriana, l'ex presidente della Commissione europea Romano Prodi è stato proclamato cittadino onorario dell'Istria. Positiva, rileva Illy, "perchè in una regione che, come il Friuli Venezia Giulia, è un modello di convivenza per popoli che parlano lingue diverse, hanno culture diverse e talvolta anche professano religioni diverse, è stata attribuita questa benemerenza al precedente presidente di una Ue che ha quale finalità proprio quella di costruire un'unione nelle diversità". "Un punto importante - segnala inoltre il presidente del Friuli Venezia Giulia - per fare un passi avanti verso l'avvio dei negoziati di adesione della Croazia all'Unione europea; ciò che io spero possa avvenire quanto prima", come in precedenza aveva indicato anche lo stesso Romano Prodi, auspicando l'avvio dei negoziati "già per l'inizio dell'estate". Implicitamente, ha quindi aggiunto Illy, la giornata odierna può essere inquadrata nello spirito dell'istituzione dell'Euroregione, "nel senso che le Regioni, soprattutto quelle che presentano queste caratteristiche di pluralismo della propria popolazione, hanno senz'altro un ruolo fondamentale nel cementare i diversi Paesi che sono o diventeranno membri dell'Unione europea". Al termine della cerimonia, nel corso della quale sono intervenuti il presidente della Repubblica di Croazia Stjepan Mesic ("l'Istria è un mosaico, una piccola Europa unita" ha tra l'altro affermato), il ministro croato degli Esteri e per l'Integrazione Europea Kolinda Grabar-Kitarovic ed i presidenti del Governo e dell'Assemblea legislativa dell'Istria, Ivan Jakovcic e Stevo Zufic, Illy ha ribadito al presidente Mesic l'auspicio, come pochi giorni or sono lo stesso Mesic e Drnovsek avevano sostenuto, che possa avvenire un incontro di riconciliazione tra i presidenti delle Repubbliche di Croazia, Slovenia ed Italia "per consentire di guardare al futuro senza che i fantasmi del passato avvelenino i rapporti tra questi tre popoli". ARC/RM