ILLY CHIEDE A IMPRESE SOSTEGNO PER UNIVERSITA'

Trieste, 11 apr - La laurea honoris causa in Ingegneria meccanica conferita oggi all'industriale pordenonese Armando Cimolai ha fornito al presidente della Regione Riccardo Illy l'opportunità di richiamare l'attenzione dei protagonisti dell'economia regionale sui problemi dell'istituzione universitaria. "Se è importante che l'Università si ricordi degli imprenditori - ha detto Illy - è altrettanto importante che gli imprenditori si ricordino di più dell'Università, finanziando corsi di laurea che risultino di particolare interesse per lo sviluppo delle imprese". "L'Università rappresenta oggi, nell'era della conoscenza globale, il fulcro del successo d'impresa" ha rimarcato Illy, ricordando al contempo che essa "sta attraversando momenti difficili e le risorse finanziarie a sua disposizione stanno diminuendo a fronte di un incremento degli studenti e di un aumento dell'impegno a favore dell'economia, sia nel campo della ricerca che dell'educazione". Illy ha definito Cimolai un "uomo straordinario un imprenditore che ha avuto la capacità di far crescere un'azienda, di renderla internazionale ed innovativa, ma soprattutto di far sì che diventasse un modello di efficienza non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per l'intero Paese". Un giudizio che ribadito nelle motivazioni per cui l'industriale pordenonese ha ricevuto, dalle mani del Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Trieste, Domenico Romeo, la laurea ad honorem. A leggerle è stato il preside della Facoltà di Ingegneria Iginio Marson, che a Cimolai ha riconosciuto "doti eccezionali di tipo ingegneristico, conoscenze vaste e profonde nel settore della meccanica, grandi capacità nel coordinare le risorse umane e le applicazioni tecniche". Fondatore di quello che oggi è un gruppo leader sul mercato internazionale, Cimolai ha iniziato la sua attività nel '49 a Pordenone con un piccolo laboratorio per la costruzione di cancelli ed inferriate. Oggi il gruppo ha filiali in Grecia, Turchia, Francia Germania e Venezuela e dà lavoro a 300 dipendenti (l'indotto è calcolato in 700 unità). Cinque sono gli stabilimenti attivi in Friuli Venezia Giulia e più precisamente a Pordenone, Polcenigo, Roveredo, San Quirino, San Giorgio di Nogaro. Il 60 per cento della produzione (70 mila tonnellate d'acciaio nel 2003) è destinata all'estero. Oggi, all'attivo dell'azienda ci sono ponti costruiti in tutto il mondo ed opere come lo Stadio Olimpico di Atene, il Millennium Stadium di Cardiff, il palazzo del ghiaccio di Torino. Gli inizi però, lo ha ricordato lo stesso Cimolai, sono stati tutt'altro che semplici. Ma "le cose più difficili erano quelle che mi piacevano di più ed è così anche adesso" ha detto l'industriale, che ha da poco compiuto i settantasette anni. ARC/Luciana Versi Zambonelli