SCUOLA : ILLY, PROMUOVERE L'ESTETICA DELL'AGROALIMENTARE

Udine, 15 apr - Ci sono due scuole in Friuli Venezia Giulia dove la merenda non si compra nelle macchinette che distribuiscono patatine e croissants incellofanati ma si prende direttamente dall'orto dietro l'aula. È merito del progetto pilota finanziato interamente dall'assessorato alle Attività produttive della Regione e iniziato da Slow food nel 2004 per sviluppare una nuova cultura alimentare e gastronomica "alla radice", quindi nei giovanissimi e futuri consumatori, o meglio "coproduttori", come li ha definiti oggi Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food intervenuto per la presentazione ufficiale a cui hanno partecipato il presidente della Regione, Riccardo Illy, l'assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi e Giulio Colomba, vicepresidente di Slow Food e presidente di Agrapromo. La presentazione si è tenuta nella scuola "Lea D'Orlandi" di Udine, una delle tre scuole - le altre sono la Dante Alighieri di Duino e l'Istituto alberghiero Stringher di Udine - che hanno aderito all'iniziativa che è finora unica in Italia. "Credo che sarà opportuno nei prossimi anni estenderla a tutte le scuole della regione - ha detto Illy - per promuovere la cultura dell'"estetica nell'agroalimentare" e affinare le capacità sensoriali, preparando i futuri produttori, ristoratori, albergatori, ma anche tutti i cittadini. Che cosa fa parte di questa estetica dell'agroalimentare: la storia, gli aspetti merceologici, quelli geografici e quelli fisiologici. L'aspetto fisiologico è particolarmente importante perché quando fruiamo di un prodotto di alta qualità poi scopriamo che fa anche bene alla salute. Dal sostegno a questo progetto ci attendiamo dunque ricadute nel settore culturale, economico e della salute". I complimenti di Carlo Petrini sono per l'amministrazione Illy che "addirittura tramite un assessorato alle Attività produttive finanziano un progetto educativo". "Quando ho scoperto che il finanziamento giungeva non dall'assessorato all'Istruzione, come poteva essere scontato, ma da quello alle Attività produttive sono rimasto colpito. Non tanto perché chi presiede alle Attività produttive abbia a cuore il fatto che le scuole alberghiere debbano essere preparate per poi supportare l'economia turistico-gastronomica - ha commentato il presidente di Slow Food - ma perché ha a cuore che la sensibilità delle nascenti generazioni da questo momento diventi superiore rispetto ai futuri consumatori, anzi ai futuri coproduttori". Un progetto che, del resto, serve anche al turismo. "Non è solo per i bambini. E' vero che i destinatari finali sono loro, ma un'iniziativa di questo tipo mette in moto anche genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, operatori del settore, imprenditori e associazioni di categoria. Tutto un movimento che aiuta ad aumentare il livello di consapevolezza delle nostre potenzialità nel turismo enogastronomico", ha aggiunto Bertossi. Nel corso della presentazione Petrin ha annunciato con soddisfazione che l'Università di scienze gastronomiche di Collecchio ha avuto proprio stamattina la firma definitiva del Cun, il Consiglio universitario nazionale. "E' stato un iter lunghissimo far capire ai burocrati e politici che le scienze gastronomiche sono multidisciplinari e meritano rispetto. Da oggi l'Italia laureerà dottori in gastronomia: è un riscatto politico e culturale di grande levatura", ha detto. All'evento erano presenti Giuliana Gellini, coordinatrice regionale del progetto e fiduciaria Slow Food della condotta Castelli Giuliani del Friuli Venezia Giulia che ha spiegato nel dettaglio i risultati dei mesi di sperimentazione, la direttrice della scuola "L. D'Orlandi", Patrizia Iob e l'assessore comunale alla Cultura, Gianna Malisani. ARC/EP