Vienna, 4 mag - Le Regioni possono fornire un contributo decisivo al raggiungimento degli obiettivi che l'Unione europea si è posta con l'Agenda di Lisbona, l'ambizioso programma di riforme sottoscritto dai Capi di Stato e di Governo nel 2000, aumentando il dinamismo economico dell'Europa nella competizione globale senza intaccare però la sua caratteristica coesione sociale.
Lo ha sottolineato il presidente dell'Are (Assemblea delle Regioni d'Europa) e del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, intervenendo oggi a Vienna al seminario sul tema "L'importanza politica ed economica delle Regioni d'Europa" promosso dall'Ire (Istituto delle Regioni d'Europa), un centro studi promosso nella capitale austriaca da Franz Schausberger, già presidente del Land del Salisburghese. All'iniziativa hanno preso parte studiosi ed esponenti di diverse Regioni europee.
Affrontando il tema "Il ruolo delle Regioni nell'applicazione dell'Agenda di Lisbona", il presidente dell'Are ha ricordato che stiamo oggi vivendo due cambiamenti di portata epocale: la piena globalizzazione dei mercati e il passaggio dall'era dell'industria all'era della conoscenza, con una forte accelerazione del progresso.
"In questo scenario - ha detto Illy - le imprese private ma anche le Pubbliche amministrazioni si trovano a dover gestire problemi sempre più complessi. Per questo è importante decentrare i livelli di governo, per suddividere i compiti e le responsabilità".
"Le linee guida per il futuro dell'Europa - ha aggiunto - sono elaborate dall'Unione europea: però sono gli Stati membri a dover recepire queste linee guida e poi le Regioni e i Comuni a doverle applicare concretamente sul territorio".
"Le Regioni, come ente intermedio fra gli Stati e i Comuni, possono dare dunque - ha proseguito Illy - un contributo decisivo all'attuazione dell'Agenda, poiché sono in grado di interpretare meglio a livello locale i principi e le forze dei cambiamenti su scala globale, affrontandoli con strumenti più adeguati".
Nell'attuazione dei principi dell'Agenda ci sono alcuni punti, secondo il presidente dell'Are, per i quali il ruolo delle Regioni è insostituibile: per esempio per costruire la società dell'informazione, nel campo dell'innovazione tecnologica, nell'attuazione di un pieno federalismo fiscale, nella sostenibilità ambientale dello sviluppo, nella regolazione del mercato del lavoro e nell'organizzazione dei servizi sociali e sanitari.
Le politiche sociali in particolare devono, secondo Illy, "porre grande attenzione alle fasce più deboli della popolazione, affinché sia affermato il principio dell'inclusione sociale di tutti i cittadini". Uno strumento importante in questo senso è il "reddito di cittadinanza", una forma di reddito minimo garantito che è stato già introdotto da alcune Regioni italiane e che anche il Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il presidente, si appresta ad approvare.
"Realizzando queste indicazioni dell'Agenda di Lisbona, l'Unione europea - ha concluso Illy - riuscirà a garantirsi una maggiore competitività economica pur mantenendo una forte coesione sociale: il modello europeo si basa infatti proprio sul fatto che lo sviluppo economico e la coesione sociale non sono in contrasto fra di loro, ma si rafforzano a vicenda".
In serata il presidente Illy prenderà parte, nella Sala dei Congressi della Cancelleria Federale austriaca, a un ricevimento offerto dal Cancelliere Wolfgang Schussel, dove è prevista la partecipazione anche del sindaco di Vienna Michael Haupl e di Peter Straub, presidente del Comitato delle Regioni dell'Unione europea.
ARC/Paolo Fragiacomo