ILLY A LONDRA, ITALIA SCONTA 7 SVANTAGGI

Londra, 12 mag - Le prospettive del Friuli Venezia Giulia ed i suoi "vantaggi" competitivi, inquadrati nell'attuale scenario italiano e nel panorama della nuova Europa a 25, sono stati al centro delle riunioni che il presidente della Regione Riccardo Illy ha avuto ieri sera ed oggi a Londra. Illy, infatti, invitato quale relatore all'incontro conviviale della Camera di commercio italiana per il Regno Unito (presieduta da Leonardo Simonelli, già presidente di Finest) ed al meeting promosso da "Business Club Italia", l'associazione degli operatori finanziari italiani impegnati nella City, ha illustrato la situazione Friuli Venezia Giulia e le sue proiezioni socio-economiche, anche allo scopo di attrarre sul suo territorio nuovi investimenti italiani ed esteri. Il presidente Illy, nel delineare questo "percorso" regionale, ha però voluto sviluppare questo "modello Friuli Venezia Giulia" partendo dagli "svantaggi" che più in generale frenano oggi l'economia italiana. Il nostro Paese, ha illustrato Illy ai circa 200 ospiti intervenuti ai due incontri (tra gli altri, l'ambasciatore d'Italia a Londra Giancarlo Aragona, il vicepresidente della Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo/Bers, Fabrizio Saccomanni, sir Paul Girolami, già ai vertici del Gruppo farmaceutico Glaxo, e Giorgio Cefis, ora alla presidenza delle Cartiere Burgo spa) vive un periodo di stagnazione ma sette ulteriori fattori convergono a gravare sul sistema Paese. Innanzitutto, il costo complessivo della previdenza, con un'Italia che presenta gli oneri previdenziali tra i più alti nel contesto comunitario, mentre il reddito dei lavoratori risulta tra i più bassi d'Europa. A questo proposito il presidente ha ricordato uno studio del Premio Nobel Franco Modigliani che prefigurò un decremento degli oneri previdenziali dal 40 a meno del 20 per cento: "purtroppo - ha osservato - tale ricerca non è mai stata presa in considerazione ed in questo campo al Governo centrale la Regione può solo offrire suggerimenti". Il secondo fattore concerne la politica delle infrastrutture viarie, nel quale il gap tra l'Italia e le altre Nazioni è cresciuto negli anni passati, in particolare nel settore ferroviario. L'Italia ha trascurato l'asse Ovest-Est, quello che aggancia le nostre produzioni all'area di sviluppo più significativo della Ue, con tassi di crescita del 3,5-5 per cento l'anno. Il Friuli Venezia Giulia ha auspicato la costituzione di una società mista Dars/Autovie Venete, ha aggiunto illy, e "speriamo che la proposta venga accettata" per accelerare la nascita della direttrice autostradale verso l'Ungheria. In campo ferroviario, poi, "resta" la posizione della Slovenia che a fronte del positivo intervento regionale per prolungare il Progetto prioritario europeo n.6 "su rotaia" da Trieste al confine magiaro-ucraino vede la vicina Repubblica confermare l'inizio dei lavori sul suo territorio non prima del 2010, quando per l'utilizzo delle risorse Ue l'asse deve trovare completamento entro il 2012-2015. "Pesa" ancora nel nostro Paese la carenza di investimenti per ricerca e sviluppo (meno dell'1 per cento del Pil, rispetto ad una media Ue del 2 per cento) che si traduce in minore innovazione tecnologica. Il Friuli Venezia Giulia si avvia invece a realizzare il "Free electron laser" affiancato al sincrotrone Elettra (per molti anni sarà l'unico in funzione nel continente), vero e proprio spin-off per imprese ad alta tecnologia ed a varare il nuovo distretto per la Biomedicina molecolare, mentre ha avviato la "rete" regionale di centri per il trasferimento di conoscenze d'eccellenza al mondo delle imprese, conferma oltre 44 milioni di euro a favore dell'innovazione e Friulia amplia la sua gamma d'interventi anche al "venture capital". Nel campo di ricerca ed innovazione, ha evidenziato Illy, "la Regione si aggiunge o sostituisce l'intervento dello Stato". Burocrazia "pesante" e giustizia troppo "lenta" sono altri due mali che ci affliggono ma se su quest'ultimo punto la Regione poco può incidere, alto è invece l'impegno per incrementare "efficacia ed efficienza", anche degli Enti locali. Ribaditi gli aiuti finanziari per l'educazione, la formazione d'eccellenza e quella professionale (nel mentre lo Stato abbatte del 50 per cento le ore d'insegnamento scolastico per le lingua straniere), il presidente Illy ha infine evidenziato come la forbice della produttività stia allargandosi tra Italia e parte del resto d'Europa. Un'opportunità per il sistema imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, ha segnalato in conclusione Illy, è rappresentata dalla proposta di utilizzare l'1 per cento dell'addizionale Irap (pari circa 100 milioni di euro) per aumentare la produttività di quelle aziende che investono in automazione, incentivi ai lavoratori e in organizzazione. ARC/RM