ILLY INCONTRA PRESIDENTE SERBIA TADIC

Trieste, 13 mag - Il Friuli Venezia Giulia e la Serbia intendono rafforzare i reciproci rapporti di cooperazione, come contributo alla stabilizzazione e alla pace nella ex Jugoslavia e nella prospettiva dell'adesione all'Unione europea dei Paesi dell'area del Sud Est. Su questo hanno concordato il presidente della Regione Riccardo Illy e il presidente serbo Boris Tadic, in occasione di un incontro che si è svolto oggi a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione. Il presidente Illy era affiancato dall'Ambasciatore d'Italia a Belgrado Antonio Zanardi Landi e dall'assessore regionale per le Relazioni internazionali e comunitarie Franco Iacop. Con il presidente Tadic hanno partecipato alla riunione, che si è tenuta nello studio del presidente Illy, anche il ministro serbo dell'Economia Predrag Bubalo e il console generale a Trieste Goran Stojkovic. Illy ha garantito il pieno appoggio del Friuli Venezia Giulia all'ingresso della Serbia e degli altri Paesi del Sud Est nell'Unione europea, auspicando che il percorso di adesione possa iniziare il prima possibile. Sia Illy che Tadic hanno sottolineato i forti legami storici e culturali che esistono tra la Serbia e il Friuli Venezia Giulia, in particolare con la città di Trieste, dove vive una numerosa comunità serba. Tadic ha confermato l'importanza che la Serbia assegna al progetto di cooperazione avviato tra il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma della Vojvodina, nei campi delle piccole e medie imprese e dei servizi sociali, considerato come modello per una più ampia collaborazione su scala regionale con l'Italia e con gli altri Paesi europei. Friuli Venezia Giulia e Vojvodina, è stato convenuto, presentano numerose somiglianze, per la presenza di minoranze etniche e linguistiche e per la struttura economica, costituita da piccole e medie imprese e da un'agricoltura orientata verso le produzioni di qualità. Illy e Tadic hanno concordato sull'importanza di sviluppare i rapporti economici, in quanto possono costituire la premessa per consolidare anche le reciproche relazioni politiche e culturali. Il presidente della Regione ha ricordato che, grazie alle opportunità offerte dal processo di privatizzazione e di riorganizzazione delle multiutilities, vi è un notevole interesse per l'esportazione e per gli investimenti diretti in Serbia da parte delle nostre imprese, che possono utilizzare gli strumenti di Finest e Informest. Di particolare importanza, per Illy, è la qualità delle risorse umane in Serbia, per l'alto numero di tecnici eccellenti e laureati in ottime Università, attualmente disoccupati e sottoccupati, che possono costituire una preziosa risorsa per l'Europa. Il presidente Tadic ha da parte sua ricordato che la Serbia, grazie ai suoi bassi costi e alla sua posizione geografica strategica, è di grande interesse per le imprese che intendono entrare nel grande mercato della Russia e dei Paesi dell'ex Unione sovietica. Nell'incontro si è discusso anche della necessità di migliorare le infrastrutture di trasporto, in particolare per quanto riguarda il completamento della rete autostradale per collegare Trieste a Belgrado, passando attraverso Slovenia e Croazia. Illy e Tadic hanno concordato anche sul valore strategico del progetto dell'oleodotto che, partendo da Costanza in Romania e passando attraverso la Serbia, potrebbe arrivare fino a Trieste e a Venezia, riducendo quindi il numero delle petroliere che transitano in Alto Adriatico e quindi i rischi ambientali, in particolare per la laguna di Venezia. L'oleodotto sarebbe di grande interesse anche per servire l'area del Centro Europa, a partire da Austria e Baviera. Il presidente Tadic ha anche accennato a due progetti che stanno particolarmente a cuore al Governo della Serbia, con riferimento alla presenza della numerosa comunità serba in Friuli Venezia Giulia: la ristrutturazione della chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione di Trieste e l'apertura di sportelli di assistenza per i connazionali che lavorano in regione. Entrambi questi progetti, ha garantito Illy, saranno tenuti in adeguato conto dalla Regione. ARC/Paolo Fragiacomo