SICUREZZA: SPERIMENTAZIONE PROTOCOLLO REGIONE/MIN. INTERNO

Trieste, 23 nov - Il protocollo d'Intesa tra il dicastero dell'Interno e la Regione "in materia di politiche integrate di sicurezza urbana", sottoscritto a fine marzo dal presidente Riccardo Illy e dal ministro Giuliano Amato, prevedeva tra i suoi principali obiettivi una prima sperimentazione entro fine 2008 dell'interconnessione tra le Sale operative delle diverse Forze di polizia, nazionali e locali, presenti in Friuli Venezia Giulia. Questo collaudo, che di fatto anticipa (seppur di poco) i tempi preventivati, è stato effettuato oggi, collegando le Sale operative del Comando provinciale dei Carabinieri di Trieste, della Questura del capoluogo regionale e della locale Polizia municipale con la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Trieste, che ha ospitato il seminario regionale "La realizzazione del sistema di sicurezza integrata". All'incontro sono intervenuti, nella seconda parte dei lavori, l'assessore regionale alle Autonomie locali Franco Iacop, il sottosegretario all'Interno Ettore Rosato, il prefetto di Trieste Giovanni Balsamo, il prefetto Paola Basitone (del dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno) ed il presidente dell'Anci FVG Gianfranco Pizzolitto. L'intesa Stato-Regione sulla sicurezza è dunque avviata verso l'operatività, hanno sottolineato con soddisfazione Rosato e Iacop, e nei prossimi mesi un ulteriore tassello per rispondere all'esigenza non solo di sicurezza (intesa come ordine pubblico) ma anche di una più generale "rassicurazione civica", che di fatto significa una migliore qualità della vita dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, ha confermato l'assessore regionale, potrà giungere dall'approvazione - entro fine legislatura, "è questo il nostro obiettivo" ha indicato Iacop - del disegno di legge sull'"Ordinamento della Polizia locale e disposizioni in materia di politiche di sicurezza". La nuova normativa, che sarà dotata di risorse annuali pari a circa 1,3 milioni di euro l'anno, prevede la predisposizione sia di "progetti locali per la sicurezza" sia di "patti locali di sicurezza urbana". Per quanto concerne i "progetti", ha indicato l'assessore, potranno essere finanziati i potenziamenti del parco veicoli, dei collegamenti telematici, dei servizi informatici e radio, dei sistemi di videosorveglianza, nonché l'istituzione del "vigile di quartiere", lo sviluppo di iniziative di reinserimento sociale e di prevenzione dei fenomeni di violenza, il controllo di zone a rischio. I "patti", invece, coinvolgendo uno o più sindaci, gli organi decentrati dello Stato, le Province ed altri enti ed associazioni, vogliono giungere ad una approfondita analisi dei problemi di sicurezza urbana presenti sul territorio ed al conseguente avvio di interventi ed azioni, anche allo scopo (come ha evidenziato Pizzolitto) di restringere la forbice tra "sicurezza erogata e sicurezza percepita" dalla popolazione. In questo contesto, comunque "nel rispetto dei ruoli" e coprendo tutte le competenze, ma sempre nell'ambito di una più stretta stretta collaborazione tra Forze dell'Ordine e Polizie municipali, ha confermato Rosato, si inserisce il "Pacchetto Sicurezza" in questi giorni all'attenzione del Parlamento, che tra l'altro prevede da parte delle Polizie urbane l'accesso ai dati sui veicoli rubati e sui documenti d'identità smarriti. ARC/RM