ILLY, MODELLO DI COOPERAZIONE PER EUROREGIONE

Udine, 27 mag - "Desideriamo che la collaborazione che è già in atto con i sistemi di Protezione civile dell'Austria e della Slovenia venga il più possibile estesa. Le Regioni hanno bisogno di stringere alleanze forti dal punto di vista transfrontaliero. Spero che la nostra Protezione civile con la sua rete di conoscenze e rapporti possa costituire un modello di collaborazione per tutte le altre aree dell'Unione europea". Il presidente della Regione Riccardo Illy, traendo le conclusioni del convegno internazionale "Protezione civile e cooperazione transfrontaliera", assieme al vicepresidente e assessore regionale alla Protezione civile Gianfranco Moretton e al capo del dipartimento nazionale, Guido Bertolaso, rilancia con forza il progetto dell'Euroregione, a cui la collaborazione nel settore della prevenzione delle catastrofi può fare da modello. "Ci auguriamo di arrivare entro la fine di quest'anno o al massimo entro al 2006 - se l'Unione Europea ci aiuterà con l'approvazione di un Regolamento che riguarda la cooperazione transfrontaliera e interregionale - alla costituzione dell'Euroregione, un soggetto con personalità giuridica di tipo internazionale. Auspico inoltre - ha aggiunto Illy - che in occasione del referendum che si terrà domenica in Francia, al di là dei prononostici negativi, prevalga il senso di appartenenza all'Unione Europea". In merito alla prevenzione del territorio, Illy ha auspicato anche che si arrivi in tempi brevi alla copertura assicurativa per le regioni in caso di calamità naturali. "Lanceremo la proposta in questi giorni presso la Conferenza dei presidenti delle Regioni - ha annunciato Illy - e speriamo in una buona accoglienza. Se infatti una regione piccola come il Friuli Venezia Giulia si presenta singolarmente ad una società di assicurazioni i costi restano proibitivi. Se saranno invece tutte le Regioni a chiedere la copertura e si riusciranno a compensare i costi delle regioni ad alto rischio con quelle a bassissimo impatto, il costo diventerà abbordabile per tutti". Illy ha poi ricordato la fattiva collaborazione tra Protezione civile, Vigili del fuoco e Forze dell'ordine e la firma del protocollo d'intesa con i quattro prefetti del Friuli Venezia Giulia con il quale sono stati chiariti alcuni aspetti organizzativi ed è stata ribadita la volontà di una collaborazione molto stretta e il riconoscimento dell'impegno reciproco che i soggetti mettono a salvaguardia del territorio e delle persone. Infine, il ringraziamento ai 15 mila volontari della Protezione civile "orgoglio della regione", persone che contribuiscono a rendere il nostro sistema "il più efficace ed efficiente d'Italia e fra i più efficienti di tutta Europa. Nelle tante calamità che hanno colpito il nostro territorio abbiamo avuto a disposizione il loro aiuto, tempestivo e di alta professionalità". (segue) ARC/Elisabetta Pozzetto Udine, 27 mag - "Se vogliamo fare una Protezione civile efficace ed efficiente occorre che le Regioni si impossessino di un perfetto sistema di coordinamento in grado di fare sistema. Solo così potremmo dire di aver raggiunto l'obiettivo dell'autonomia dallo Stato e solo così otterremo risposte più efficaci sul territorio e per le azioni di prevenzione, soccorso e volontariato". Il segnale lanciato dal vicepresidente della Regione e assessore regionale alla Protezione civile Gianfranco Moretton al convegno internazionale tenutosi oggi a Udine in castello è forte e chiaro: raggiungere l'autonomia di coordinamento dallo Stato è un imperativo per le Regioni che hanno obiettivo quello di un sistema di Protezione civile sempre più tempestivo e efficace. Ma Moretton lancia anche un altro messaggio chiaro per l'Europa, alla presenza di Olivier Bertrand, presidente della Comissione Sviluppo sostenibile del Comitato delle Regioni e ai rappresentanti dell'Ue, auspicando che "l'Unione Europea colmi il ritardo accumulato in questo settore, quello della Protezione civile - un settore trasversale, che abbraccia anche ambiente, lavori pubblici, protezione sociale - e faccia sistema "perché - ha detto il vicepresidente della Regione - le calamità non hanno confini e l'obiettivo è arrivare ad una Protezione civile globale, internazionale". Moretton ha indicato nei tanti progetti transfrontalieri attivati con Carinzia e Slovenia un modello. "Abbiamo attivato protocolli d'intesa perché vogliamo ottenere linguaggi e procedure d'intervento comuni e condividere tecnologie avanzate. Questa collaborazione con i due Paesi va estesa fino a diventare globale", ha affermato Moretton. Insomma, l'Unione europea "impari" dal Friuli Venezia Giulia e "consideri prioritario creare un sistema di Protezione civile che vada oltre ai localismi". "Ringrazio il presidente Bertrand per aver voluto oggi questo incontro qui in Friuli Venezia Giulia - ha detto Moretton - perché lo considero il segnale della volontà di considerare la nostra regione un modello importante da seguire per affrontare le emergenze. Noi lo abbiamo capito sulla nostra pelle con il terremoto del '76 - ha spiegato Moretton -. Prevenire, prevenire e ancora prevenire sarà sempre il nostro motto per salvare vite umane. Se nel '76 avessimo fatto prevenzione realizzando edifici antisismici non avremmo avuto i mille morti, i centomila senza tetto. Così non è stato, ma questa catastrofe ci ha dato una lezione che non abbiamo dimenticato e ci ha fatto crescere. Ma non è abbastanza. Dobbiamo costruire un coordinamento che adesso manca: grazie all'Unione Europea, ma anche cambiando mentalmente. Dobbiamo diventare un corpo unico, che è in grado di sapere cosa fa la mano destra rispetto alla sinistra". E il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso - presente anche il vice, Vincenzo Spaziante - non può che ribadire quello che da tempo va dicendo in ognuna delle sue frequenti visite in regione: "Il Friuli Venezia Giulia ha sviluppato una competenza tra le migliori nel continente europeo. Lo ha fatto sulla base delle esperienze dolorose che ha subito, ma oggi è una realtà e ha un'organizzazione che è modello per tutti". Bertolaso spiega che tra il dipartimento nazionale e la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia c'è una "concorrenza virtuosa" e cita tutti i progetti di cui la nostra Protezione civile è capofila, e poi ricorda come a livello nazionale la Protezione civile abbia stanziato 200 milioni di euro per il rischio sismico. Ma invita anche alla "responsabilizzazione diffusa". "Non credo - afferma Bertolaso - che si possa pensare che la Protezione civile sia un demiurgo che riesce a risolvere i problemi con la bacchetta magica. Noi siamo riusciti in questi quattro anni a fare fronte a tantissime emergenze, ma ognuno deve assumere ora le sue responsabilità. Anche a livello di protezione civile locale occorre che tutti si organizzino al meglio, identificando in una persona il punto di riferimento a livello regionale. Oggi non è ancora così in tante realtà". Al termine del convegno, al quale è intervenuto anche l'assessore regionale alle Autonomie locali, Franco Iacop e il direttore regionale della Protezione civile, Guglielmo Berlasso, che ha mostrato ai tantissimi relatori stranieri gli ultimi progetti ed esperienze del Friuli Venezia Giulia, il vicepresidente Moretton ha consegnato a Bertolaso un assegno da 253 mila euro, la cui cifra è composta da stanziamenti della Regione e dalle donazioni dei cittadini, a favore delle popolazioni del Sud est asiatico, "perche - ha ribadito Moretton "la solidarietà non ha confini". Presenti al convegno, tra gli altri, anche l'assessore di Udine Roberto Toffoletti, il presidente della Provincia Marzio Strassoldo, il consigliere regionale Isidoro Gottardo, membro della Commissione Sviluppo sostenibile del Comitato delle Regioni e il prefetto di Udine, il prefetto di Udine, Camillo Andreana. (fine) ARC/Elisabetta Pozzetto