Trieste, 20 giu - Costituire un vero e proprio "distretto
adriatico della logistica e dei trasporti", con il coinvolgimento
di tutti i Paesi che si affacciano sull'Adriatico o che
commerciano attraverso questo mare, per ridargli la sua funzione
storica di via privilegiata di collegamento fra l'Europa e
l'Estremo Oriente.
La proposta ß stata lanciata dalla Regione Friuli Venezia Giulia,
in occasione dell'"Adriatic Logistic Forum", il convegno promosso
dalla stessa Amministrazione regionale con la collaborazione
dell'Ice (Istituto per il commercio estero), che si ß aperto oggi
alla Stazione marittima di Trieste.
Nei due giorni del convegno, che ß stato aperto dal presidente
della Regione Riccardo Illy, si confrontano operatori del settore
dei trasporti e della logistica di tutta l'area adriatica.
L'obiettivo ß quello di mettere a punto concreti progetti di
collaborazione, per cominciare a dare contenuti all'idea del
"distretto", attraverso sessioni di lavoro dedicate a temi
specifici (gestione e finanziamento delle infrastrutture,
ferrovie e trasporto combinato, navigazione e porti, logistica
del trasporto merci aereo).
Oltre a Illy, alla sessione plenaria di questa mattina erano
presenti il sottosegretario agli Affari Esteri Roberto Antonione,
l'assessore regionale alla MobilitÖ e alle Infrastrutture di
trasporto Lodovico Sonego, il segretario dell'Iniziativa Centro
Europea Harald Kreid. Relazioni tecniche sono state presentate da
rappresentanti dell'Ice, dell'AutoritÖ portuale di Trieste e di
Rete Ferroviaria Italiana.
Partecipano al convegno i rappresentanti dei Paesi che si
affacciano sull'Adriatico o che fanno parte del suo hinterland:
Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, Ungheria,
Macedonia, Romania, Serbia Montenegro, Slovenia, Turchia,
Ucraina. Hanno portato il loro saluto il vice ministro dei
Trasporti della Serbia Montenegro Srdjan Vukcevic e il vice
ministro dei Trasporti e delle Comunicazione della Bulgaria
Sophia Kassidova.
Come ha sottolineato il sottosegretario Antonione nelle
conclusioni della mattinata, assicurando il pieno appoggio del
Governo alla proposta della Regione Friuli Venezia Giulia,
l'Italia guarda con estrema attenzione allo sviluppo dei traffici
adriatici, anche come strumento per la stabilizzazione
democratica di un'area strategica qual ß quella dei Balcani
Occidentali. L'Adriatico potrÖ riconquistare la sua
funzione storica di collegamento fra il Centro-Est dell'Europa e
l'Estremo Oriente, le due aree del mondo che stanno oggi
conoscendo i tassi di crescita economica più elevati, solo se
tutti i Paesi che si affacciano su questo mare sapranno
"ritrovare un autentico spirito europeo".
Lo ha sottolineato il presidente della Regione Riccardo Illy,
aprendo oggi alla Stazione marittima di Trieste l'"Adriatic
Logistc Forum", il grande convegno sulla logistica e sui
trasporti promosso dalla Regione e dall'Ice.
Il presidente Illy ha indicato le condizioni per rendere
possibile la crescita dei traffici adriatici, a cominciare da una
maggiore collaborazione fra i porti, da quelli del Friuli Venezia
Giulia fino a Capodistria e Fiume, secondo la formula della
"coopetition", della collaborazione competitiva.
Di importanza fondamentale ß anche, secondo Illy, il
completamento delle grandi infrastrutture di trasporto
ferroviarie e stradali inserite nei progetti dell'Unione europea,
non solo il Corridoio V e il Progetto prioritario n. 6, ma anche
il Corridoio Adriatico-Ionico, in grado di collegare l'Italia con
la Grecia e di integrare in Europa i Paesi dell'ex Jugoslavia e
l'Albania. Sulle infrastrutture si registrano tuttavia, ha
ricordato Illy, ancora notevoli ritardi.
Il presidente della Regione ha anche sottolineato la necessitÖ
della liberalizzazione ferroviaria, come premessa per sopperire
alla carenza quantitativa e qualitativa di servizi di trasporto
ferroviario per collegare celermente i porti adriatici con
l'interno dell'Europa.
Ma ß soprattutto importante, secondo Illy, recuperare "uno
spirito europeo". Ciò significa che i Paesi interessati allo
sviluppo dei traffici adriatici devono dare la prioritÖ al
completamento delle grandi infrastrutture di rilevanza europea,
per poi passare alla libera competizione fra i diversi
sistemi-Paese. Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha portato
l'esempio della Slovenia, giÖ ben collegata via autostrada con
l'Italia, non ancora altrettanto con l'Ungheria e la Croazia. Il "distretto adriatico della logistica e dei
trasporti" può essere definito come un "quadro di comportamenti
virtuosi al quale si attengono sia le istituzioni che i soggetti
imprenditoriali privati, nella consapevolezza che esso
costituisce la premessa per il successo di tutti".
Il concetto di "distretto adriatico" proposto dalla Regione
Friuli Venezia Giulia ß stato chiarito, nella relazione
introduttiva dell'"Adriatic Logistic Forum", apertosi oggi alla
Stazione marittima di Trieste, dall'assessore regionale alla
MobilitÖ e alle Infrastrutture di trasporto Lodovico Sonego.
"Oggi ci sono le condizioni - ha detto Sonego - per candidare il
bacino dell'Adriatico a diventare uno dei centri motori del
nostro continente"
L'assessore ha quindi individuato i fattori che rendono possibile
oggi il rilancio della via adriatica: l'allargamento dell'Unione
europea; il ruolo di questo mare come potente elemento non solo
di sviluppo ma anche di stabilizzazione e di pace nell'area dei
Balcani; la crescita economica dell'Estremo Oriente, che
restituisce una funzione centrale al Mediterraneo e quindi
all'Adriatico e in particolare ai suoi porti più settentrionali,
raggiungibili con un risparmio di cinque giorni rispetto a quelli
del Nord Europa.
Anche l'assessore Sonego, come Illy, ha parlato di "coopetition",
di cooperazione competitiva fra i soggetti interessati allo
sviluppo dei traffici adriatici, che competono lealmente fra di
loro condividendo però un'unica rete di infrastrutture e di
servizi.
Sonego ha anche posto all'attenzione dei partecipanti al convegno
tre temi di approfondimento per cominciare a creare il
"distretto" adriatico dei trasporti e della logistica: sicurezza,
infrastrutture, marketing.
ARC/PF