Trieste, 22 giu - La Regione Friuli Venezia Giulia ha siglato un accordo di collaborazione con il Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP) di Trieste finalizzato a promuovere e sostenere progetti di formazione avanzata nell'ambito di un più ampio programma di cooperazione allo sviluppo.
Presentato oggi nella sede dell'ICTP dall'assessore regionale alla Cooperazione, Roberto Antonaz, e dal direttore del Centro di fisica, Katepalli Sreenivasan, l'accordo è già nella sua fase operativa con il progetto di formazione avanzata sull'uso della radio per reti di computer, attività che vede impegnati 12 rappresentanti di Paesi africani quali Ruanda, Malawi, Nigeria, Kenya, Benin, Camerun e Sudan.
"L'ICTP garantisce un forte e duraturo impulso alla cooperazione allo sviluppo - ha affermato Antonaz - ed è una delle più prestigiose istituzioni ospitate in Friuli Venezia Giulia. Con questo accordo - ha spiegato l'assessore - intendiamo valorizzare la formazione avanzata ad alto contenuto scientifico, fondamentale per una crescita autonoma di tutti i Paesi. In questo modo si possono superare gli egoismi nazionali, contribuendo ad una maggiore ridistribuzione della ricchezza che è uno dei fattori essenziali per una pacifica convivenza".
Antonaz ha anche rilevato come sia motivo di vergogna appartenere ad uno Stato che è tra quelli, insieme agli Stati Uniti, che investono meno in cooperazione allo sviluppo, situazione che contrasta chiaramente con uno degli obiettivi che la Regione intende perseguire, ovvero la destinazione dell'1 p.c. del proprio bilancio a questo fine. "Vogliamo che la situazione cambi radicalmente - ha infatti auspicato - con il Friuli Venezia Giulia nel ruolo di laboratorio sperimentale e propulsore di una nuova era".
Friuli Venezia Giulia leader nella cooperazione secondo Antonaz ma, ha commentato Sreenivasan, anche leader nell'innovazione e modello da imitare soprattutto per i Paesi limitrofi dell'Europa centro-orientale.
Tra le prime applicazioni delle tecniche di radiocomunicazione a basso costo ed a basso impatto ambientale, la ruandese Rita Mbayiha ha illustrato il collegamento di telemedicina realizzato nell'ospedale centrale della capitale Kigali. In Malawi, ha invece raccontato Chomora Mikeka, la tecnologia applicata servirà a favorire lo sviluppo del piano rurale in un Paese che fonda la propria economia all'80 p.c. sull'agricoltura.
ARC/FC